LA STORIA DELLO SPACCAPIETRE

C’era una volta, tanto tempo fa, un giovane spaccapietre. Tutto il giorno lavorava con martello e scalpello, sempre in mezzo alle rocce e alle pietre.

“Eppure ci deve essere qualcos’altro al mondo, oltre alle pietre” pensava una mattina lavorando sodo. “Come mi piacerebbe viaggiare e vedere tante cose!”.

Per consolarsi, cominciò a cantare a voce spiegata una canzone che inventava lì per lì e che raccontava i suoi desideri.

Ed ecco per caso lo sentì un giovane mago, che stava girando il mondo per istruirsi. Si fermò ad ascoltare e pensò: “Questo mi sembra proprio un bravo giovane. È desideroso di conoscere le cose, e questo mi piace”.

– Senti, – gli disse – io posso aiutarti. Dimmi che cosa desideri più di ogni altra cosa.

Lo spaccapietre smise di lavorare e guardò stupito quello sconosciuto. Lo sconosciuto era giovane, ma era così sereno e tranquillo che subito lo spaccapietre gli credette.

– Vediamo – disse lo spaccapietre, cercando di pensare attentamente. – Se io fossi ricco sarei libero di fare tutto quello che voglio.

– E allora sarai ricco! – gli disse il mago.

E infatti lo spaccapietre diventò l’uomo più ricco della zona. E per un po’ di tempo fu anche molto felice. Ma poi cominciò a diventare inquieto. “Vorrei essere anche l’uomo più potente di tutti!” pensava.

E allora il mago lo fece diventare imperatore. Passato un po’ di tempo, però, lo spaccapietre – imperatore diventò di nuovo infelice.

E pensava: “La mia potenza finisce su questa terra, mentre nel cielo c’è il sole che domina tutto il firmamento”.

Allora il mago lo fece diventare sole.

“Adesso risplendo sul cielo e sulla terra”, pensava lo spaccapietre – sole. Ma, mentre guardava sulla terra un bel giardino tutto fiorito, dove tanti bambini giocavano allegri, vide a un tratto che tutti smettevano di giocare e correvano a ripararsi dentro le case. Perfino i fiori chiudevano le loro corolle e cercavano di farsi più piccoli che potevano. Che cosa stava succedendo laggiù?

Guardandosi intorno, lo spaccapietre-sole si accorse che stava arrivando una grossa nuvola nera che di lì a poco gli impedì di continuare a riscaldare il giardino con i suoi raggi. Stupito pensò: “Ma allora, la nuvola è più potente di me!”.

Il mago, che era curioso di vedere come si comportava lo spaccapietre e che cosa di bello o di nuovo riusciva a fare, lo accontentò anche questa volta e lo trasformò in un nuvola nera.

Lo spaccapietre-nuvola si divertì ad esplorare su e giù il cielo, a mandare una pioggia rabbiosa e violenta sugli alberi dei boschi e sulle rocce delle montagne. Ma si accorse che le rocce rimanevano incrollabili e non si accorgevano neppure se c’era il sole o la pioggia: questo lo irritò molto.

– Ma allora io voglio diventare una roccia! – disse.

E il mago lo fece diventare una grande roccia.

Ma un bel mattino di sole, arrivò un giovane uomo con scalpello e martello in mano e, cantando a voce spiegata, cominciò a scalpellare la roccia, facendo volare tutt’intorno i frammenti.

Lo spaccapietre-roccia si spaventò.

– Non voglio più essere roccia – gridò – voglio essere come quell’uomo che canta laggiù.

Allora il mago capì che davvero la cosa migliore era che lo spaccapietre tornasse ad essere uno spaccapietre.

– Ti ho dato molte possibilità – gli disse – perché ritengo che sia giusto che ognuno desideri e tenti di migliorare il suo stato. Ma tu non hai saputo essere saggio, e ti sei rivelato solo un incontentabile. E come vedi, gli incontentabili finiscono talvolta col tornare al punto di partenza.